Perché paghiamo il canone Rai?
Cosa ce ne torna indietro? In termini di programmazione ma anche di utilità sociale. Ormai sono passati i tempi della scolarizzazione catodica, dello spazio garantito anche a comunità minori, manca la sperimentazione e viene meno il servizio pubblico.
Ogni grande evento sportivo è soggetto a diritti e a gara per ottenere l’esclusiva a suon di milioni.
La professionalità tecnica, che prima era un vanto della Rai ormai viene lentamente meno.
Nessuna innovazione. I canali satellitari programmano in HD e 3D, le reti private del digitale terrestre anche, solo la Rai continua a programmare in 2D a bassa definizione.
Quindi, se vi interessa il calcio e avrete investito in un mega tv da 50 pollici, vi toccherà chiedervi se vi è calata la vista, perché chi è abituato all’HD, quando torna alle origini, è tentato di chiamare l’oculista. Poi, come seconda telefonata, si tenderebbe a chiamare il proctologo per il fastidioso bruciorino all’ano, non preoccupatevi niente di grave, è l’effetto che procura pagare il canone. Buona partita e vinca il migliore.
finiscetuttoinvacca 